10 cartoni animati horror anni ’80 perfetti per Halloween

Chi pensa che non esistano cartoni animati horror anni ’80 si sbaglia di grosso! In quel decennio, tra Giappone, Stati Uniti e Regno Unito, sono nati (o tornati in auge) tantissimi titoli dedicati a mostri, demoni e creature sovrannaturali. Alcuni spaventavano davvero, altri mescolavano ironia e brividi.
Andiamo quindi a riscoprire dieci cartoni animati horror anni ’80 da guardare per una maratona di Halloween indimenticabile.

10 cartoni animati horror anni ’80 da guardare ad Halloween

1. Bem il Mostro Umano

Tra i capisaldi dell’animazione giapponese a tema horror e sovrannaturale, Bem il Mostro Umano nasce nel lontano 1968 dallo studio Daiichi Doga. In Italia la serie approdò solo negli anni ’80, trasmessa su Rete 4, in 26 episodi, conquistando una generazione di spettatori con il suo stile cupo e malinconico.

La storia segue le avventure di tre creature mostruose nate da un esperimento genetico fallito: Bem, Bera e Bero. Nonostante l’aspetto inquietante e la loro natura ibrida, i tre protagonisti non sono malvagi: vagano di città in città cercando di aiutare gli esseri umani, difendendoli da spiriti maligni e mostri più crudeli di loro. Tuttavia, proprio a causa del loro aspetto, vengono spesso rifiutati, perseguitati o fraintesi da coloro che cercano di proteggere.

La serie si distingue per i toni drammatici e riflessivi, molto lontani dall’animazione per ragazzi più allegra tipica dell’epoca. Il suo messaggio principale è universale e ancora attuale: la vera mostruosità non sta nell’aspetto esteriore, ma nelle azioni e nel cuore delle persone. Questa tematica di accettazione e diversità ha reso Bem un’opera di culto nel panorama anime.

2. Devilman

Tra i più iconici e controversi protagonisti dell’animazione giapponese, Devilman è una creazione del maestro Go Nagai, autore rivoluzionario noto per aver portato nell’animazione temi maturi e inquieti.
Il personaggio nasce nel 1972 come manga, pubblicato sulla rivista Weekly Shonen Magazine e quasi in contemporanea viene adattato in una serie anime di 39 episodi, destinata a lasciare un segno indelebile nella storia dell’horror animato.

L’anime, pur nascendo nei primi anni ’70, divenne un cult in Italia durante gli anni ’80, quando venne trasmesso su diverse reti private. È in quel periodo che Devilman conquistò il pubblico europeo, trovando nuova vita grazie al suo mix di azione, dramma e atmosfere demoniache.

La storia ruota attorno ad Akira Fudo, un ragazzo che viene impossessato dallo spirito del potentissimo demone Amon. Invece di cedere al male e distruggere il mondo degli uomini, Amon è contagiato dall’anima di Akira, continua a provare dei sentimenti per la sua amica Miki Makimura e decide di usare i suoi nuovi poteri per difendere l’umanità dall’invasione dei demoni.
Questo conflitto interiore tra bene e male, umano e mostruoso, è il cuore dell’opera: Devilman non è solo un eroe oscuro, ma un simbolo tragico della lotta per la difesa dei valori umani in un mondo dominato dalla violenza e dalla paura.

L’anime presenta toni più avventurosi rispetto al manga, che invece si distingue per la sua estrema cupezza, violenza e finale apocalittico. Tuttavia, entrambe le versioni mostrano perfettamente la sottile linea che separa il bene dal male.

3. Carletto Principe dei Mostri

Tra i cartoni più amati e ricordati degli anni ’80, Carletto Principe dei Mostri rappresenta una delle rare opere capaci di mescolare horror e comicità in modo leggero e irresistibile.
Dietro il suo tono giocoso si nasconde infatti un universo popolato da vampiri, lupi mannari, zombie e altre creature del folklore, reinterpretati in chiave umoristica ma con un’estetica gotica inconfondibile.

Il personaggio di Carletto nasce nel 1965 dalla mente geniale di Fujiko Fujio, lo stesso duo di autori che ha dato vita al celebre Doraemon. La prima serie animata giapponese risale al 1968, ma è con la seconda versione del 1980 che la serie conquista il pubblico internazionale e, pochi anni dopo, approda anche in Italia.

Trasmesse a partire dal 1983, le avventure di Carletto vennero mandate in onda su diverse reti locali, diventando rapidamente un fenomeno popolare.
Il protagonista è Carletto, erede al trono di Mostrilandia, un regno abitato da esseri soprannaturali che vivono lontano dagli umani. Curioso, impulsivo e un po’ viziato, Carletto decide di scendere sulla Terra per conoscere meglio il mondo degli uomini e dimostrare di essere degno del titolo di principe.

Ad accompagnarlo nelle sue rocambolesche avventure ci sono i suoi inseparabili amici mostri: Conte Dracula, aristocratico e vanitoso vampiro, allergico alla luce del sole; Frank, il gigantesco mostro buono ispirato a Frankenstein, forte ma ingenuo; l’Uomo Lupo, sempre nervoso e pronto a scattare per ogni minima provocazione. E c’è anche Hiroshi, un ragazzino umano che diventa suo compagno di giochi e punto di contatto tra i due mondi.

4. The Real Ghostbusters

Tra le serie animate più iconiche degli anni ’80, The Real Ghostbusters rappresenta uno dei rari casi in cui un grande successo cinematografico riesce a trasformarsi in un cartone animato di culto.
Prodotta nel 1986 dalla Columbia Pictures Television e dalla DIC Entertainment, la serie nasce come spin-off del celebre film “Ghostbusters” (1984), diretto da Ivan Reitman e interpretato da Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis ed Ernie Hudson.

L’anime, o meglio, il cartoon americano, riprende i protagonisti originali del film: Peter Venkman, lo scettico e ironico; Egon Spengler, il geniale scienziato dai capelli biondo platino; Ray Stantz, l’entusiasta del gruppo; e Winston Zeddemore, il più pragmatico e coraggioso. A loro si aggiungono Janine Melnitz, la segretaria dal carattere forte, e Slimer, il famoso fantasma verde diventato mascotte della serie.

Nel corso dei suoi 140 episodi, trasmessi in America dal 1986 al 1991, i protagonisti affrontano spettri, demoni, antiche divinità e fenomeni paranormali di ogni tipo, con un mix di azione, umorismo e un pizzico di paura.
Nonostante fosse pensata per un pubblico giovane, The Real Ghostbusters si distingueva per le sue atmosfere più oscure e complesse rispetto a molti altri cartoni dell’epoca. In Italia la serie arrivò nel 1987, riscuotendo immediatamente un enorme successo tra i bambini e gli adolescenti dell’epoca.

Il titolo “The Real Ghostbusters” (ovvero “I veri Ghostbusters”) fu scelto per differenziarla da un’altra serie animata coeva, Filmation’s Ghostbusters, che non aveva alcun legame con i film ma condivideva un nome simile.
Questa distinzione divenne parte integrante del marketing della serie e alimentò una simpatica “rivalità” tra le due produzioni.

5. Ghostbusters (Filmation’s Ghostbusters)

Quasi in contemporanea con The Real Ghostbusters, nel 1986 lo studio americano Filmation lanciò un’altra serie animata dal titolo simile: Ghostbusters. Questa volta però la produzione non era legata al celebre film del 1984, ma prendeva ispirazione da una vecchia sitcom americana del 1975, anch’essa chiamata The Ghost Busters.

La storia ruota attorno a un gruppo di personaggi piuttosto insoliti: Jack Kong, un avventuriero biondo e coraggioso; Eddie Spencer, l’esperto di tecnologia e gadget; e Grunt, un gorilla forte e dal cuore tenero. Insieme formano una squadra speciale incaricata di contrastare il perfido stregone Malefix, il loro principale antagonista, e di proteggere il mondo da creature sovrannaturali di ogni tipo. A volte, per aggiungere un tocco di comicità, compare anche Futura, una viaggiatrice nel tempo, e la giornalista Jessica Wray, che porta intrighi e curiosità nelle missioni del gruppo.

Nonostante la trama potesse sembrare più semplice e adatta a un pubblico infantile, la serie si distinse per l’originalità dei personaggi e le avventure fantasiose, con ambientazioni che spaziavano da castelli infestati a laboratori pieni di strani macchinari e creature mostruose. Il design dei mostri e lo stile dell’animazione erano tipici degli anni ’80, con colori vivaci e dinamiche spettacolari, rendendo ogni episodio un mix tra azione, mistero e comicità.

In Italia la serie arrivò nel 1987, trasmessa su Odeon TV, e ottenne un notevole seguito nonostante la confusione con The Real Ghostbusters, che nel frattempo stava già spopolando. Per differenziare le due produzioni, si usò il nome di Filmation Ghostbusters, richiamando il nome dello studio produttore.

6. Ransie la Strega – Batticuore Notturno

Tra gli anime più originali e curiosi degli anni ’80, Ransie la Strega – Batticuore Notturno (1982) si distingue per la sua capacità di combinare horror, magia e romanticismo, con un tocco di ironia e situazioni grottesche. La protagonista è Ransie Lupescu, una ragazza molto particolare: metà vampiro e metà licantropo, dotata di un potere unico e bizzarro. Grazie a questo potere, Ransie può trasformarsi nell’aspetto di chiunque morda, ma torna immediatamente alla sua forma originale se starnutisce, dando luogo a numerose gag e situazioni comiche.

Il cuore della storia però è il romantico conflitto con un ragazzo umano, Paul, appassionato di pugilato, che suscita l’opposizione dei genitori di Ransie, entrambi mostruosi e protettivi. Questo contrasto tra mondo umano e mondo sovrannaturale, unito alle avventure quotidiane della protagonista, crea un mix intrigante di tensione, umorismo e situazioni leggere ma mai banali.

La serie anime, composta da 34 episodi, è basata su un manga pubblicato tra il 1982 e il 1994 e copre i primi 16 volumi della storia originale. In Italia arrivò nel 1983, venendo trasmessa da diverse emittenti locali. Nonostante alcuni adattamenti e censura di episodi più oscuri per il pubblico giovane, il cartone mantenne il suo fascino, rendendolo perfetto per chi ama i cartoni sovrannaturali con un tocco dark.

7. Bia la Sfida della Magia

Tra gli anime giapponesi trasmessi in Italia negli anni ’80, Bia la Sfida della Magia rappresenta uno dei primi esempi di serie che combinano magia, avventura e atmosfere gotiche. Originariamente prodotta nel 1974 da Toei Animation, la serie arrivò in Italia solo negli anni ’80, dove conquistò rapidamente l’attenzione grazie al suo mix di mistero e incanto.

La protagonista, Bia, è una giovane apprendista strega con un sogno ambizioso: diventare la regina del mondo delle streghe. Per dimostrare il proprio valore, Bia deve trascorrere un periodo sulla Terra, affrontando numerose prove e sfide che mettono alla prova il suo coraggio, la sua astuzia e la sua magia.
Tra le sue principali avversarie troviamo Noa, una rivale elegante e potente, e Ciosa, un antagonista perfido e spietato che rappresenta la minaccia maggiore per il successo di Bia. Questo intreccio tra eroine e nemici contribuisce a creare una tensione narrativa costante, capace di catturare l’interesse degli spettatori episodio dopo episodio.

Non tutti gli episodi però andarono in onda in Italia: alcuni contenuti dai toni più cupi o inquietanti subirono la censura per adattare la serie al pubblico giovane, come spesso accadeva con gli anime degli anni ’70 e ’80.

8. Conte Dacula

Tra i cartoni animati britannici più originali degli anni ’80, Count Ducula (o Count Duckula) si distingue per il suo approccio comico e irriverente ai classici temi horror. La serie, prodotta dalla celebre compagnia Cosgrove Hall, è una parodia intelligente dei film e delle storie di vampiri, capace di combinare umorismo nero, avventura e situazioni grottesche.

Il protagonista è Count Ducula, doppiato da Pietro Ubaldi, un papero aristocratico vampiro con una particolarità unica: è vegetariano. A differenza dei vampiri tradizionali, non beve sangue umano ma si nutre esclusivamente di succo di pomodoro, una caratteristica che genera numerose gag e situazioni comiche all’interno della serie. Ducula vive in un castello gotico pieno di passaggi segreti e stanze misteriose, eredità della sua nobile famiglia, e si ritrova spesso in avventure surreali che lo portano in giro per il mondo.

Accanto a lui ci sono due personaggi secondari indimenticabili: Igor, il fedele maggiordomo avvoltoio, sarcastico e pragmatico, sempre pronto a cercare di salvare Ducula dai guai; Nanny, la tata gallina, severa ma affettuosa, che supervisiona il comportamento del protagonista e si preoccupa per il suo benessere.

Il principale antagonista della serie è Von Crappen, un cacciatore di vampiri dall’aspetto di oca, ossessionato dall’idea di eliminare Ducula, il che dà vita a numerosi episodi comici e intrighi fantasiosi.

In Italia, Count Duckula arrivò nel 1989 su Italia 1 e Canale 5, riscuotendo subito grande successo tra i bambini e i ragazzi, ma anche tra gli adulti che apprezzavano l’umorismo sottile e le citazioni ai film horror classici. La serie contava 61 episodi, ognuno autonomo e capace di mescolare suspense, gag visive e dialoghi esilaranti.

9. Scooby-Doo

Non si può parlare di cartoni animati horror senza citare Scooby-Doo, uno dei franchise più longevi e iconici della storia dell’animazione. Nato negli Stati Uniti nel 1969 per la CBS, il cartone divenne un vero fenomeno mondiale e continuò a essere trasmesso in numerose repliche negli anni ’80, conquistando nuove generazioni di spettatori con il suo mix unico di mistero, avventura, humor e paranormale.

La trama ruota attorno a un gruppo di quattro adolescenti e il loro cane parlante, Scooby-Doo, che viaggiano a bordo del furgone colorato chiamato Mystery Machine. I protagonisti, Fred Jones, Daphne Blake, Velma Dinkley e Shaggy Rogers, si ritrovano costantemente a investigare su casi inquietanti, spesso legati a fantasmi, mostri e leggende locali, solo per scoprire alla fine che dietro ogni apparizione soprannaturale si cela sempre un trucco umano.

Il fascino della serie risiede proprio nella combinazione di suspense e comicità: le situazioni spaventose si mescolano con le paure e i pasticci di Scooby e Shaggy, sempre affamati e impacciati, mentre Velma e Fred utilizzano ingegno e logica per smascherare i colpevoli. Daphne, invece, spesso si trova coinvolta in trappole e intrighi, mentre Scooby-Doo, con la sua personalità goffa e simpatica, diventa l’elemento più iconico e riconoscibile della serie.

10. Fantaman

Chiudiamo questo elenco dei cartoni animati horror anni ’80 con Fantaman (nome originale Ogon Batto), un personaggio che mescola elementi di mistero, fantascienza e avventura sovrannaturale. Le origini di Fantaman risalgono agli anni ’30, ma il suo successo in Italia esplose soprattutto negli anni ’80, grazie alla trasmissione televisiva che ne fece rapidamente un classico del genere.

La trama ruota attorno a un antico guerriero risvegliato dalla morte da un gruppo di archeologi, il quale scopre che il mondo moderno è minacciato dal malvagio Dottor Zero, uno scienziato pazzo deciso a conquistare il pianeta attraverso invenzioni terrificanti e mostri meccanici. Fantaman diventa così il difensore dell’umanità, combinando forza sovrumana, abilità soprannaturali e intelligenza strategica.

Agli inizi degli anni ‘80 in Italia i 52 episodi della serie ottennero grande popolarità grazie a trasmissioni su reti locali e consacrarono Fantaman nel filone dei cartoni horror-avventura dell’epoca.

Allora avete scelto la vostra serie da guardare ad Halloween?

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